Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaDi cosa parla “Elegia americana”, libro bestseller negli Usa nel 2016 tornato sotto i riflettori dopo che Trump ha scelto il suo autore, James David Vance (all’anagrafe James Donald Bowman) come candidato alla vicepresidenza Usa? “Hillbilly Elegy: A Memoir of a Family and Culture in Crisis” – questo il titolo originale – è un memoir autobiografico che in qualche passaggio ha il taglio di un saggio, in cui l’autore ripercorre la storia della famiglia Vance, iniziata nell’America del dopoguerra, quando i nonni di J.D., «poveri e innamorati» si trasferirono a nord dalla regione degli Appalachi del Kentucky all’Ohio. La loro speranza era quella di sfuggire alla terribile povertà che caratterizzava la Rust Belt, la regione compresa tra i monti Appalachi settentrionali e i Grandi Laghi, un tempo cuore dell’industria pesante Usa.Mobilità verso l’altoIl libro, edito in Italia da Garzanti, racconta che cosa vuol dire crescere in Ohio, a Middletown, in una famiglia della classe media impoverita originaria del Kentucky, che ha certo migliorato la sua situazione di partenza ma apparentemente è ancora senza speranza. E in cui un nipote brillante, lo stesso J. D., nonostante le difficoltà, riesce a laurearsi alla Yale Law School, centrando il classico obiettivo che conferma una riuscita mobilità generazionale verso l’alto.Loading…L’America della “spazzatura bianca”Ma se il merito “salva” il giovane protagonista, la saga familiare narrata in Hillbilly Elegy mette in scena il contorno – spesso drammatico – delle vicende dell’amata nonna (la generosa Mamaw, vera ancora di salvezza nelle avversità degli anni di formazione dell’autore, che lo spinge a frequentare l’Ohio State University e poi la Yale Law School), del padre violento, degli zii, della sorella e, soprattutto, della madre di J.D., tossicodpendente che colleziona mariti e amanti, e della loro lotta quotidiana contro abusi, alcolismo, povertà e traumi.Il tema della responsabilità personaleIl libro di Vance approfondisce in maniera originale e “sul campo” il tema della responsabilità personale, familiare e della propria comunità nel determinare l’andamento dell’esistenza di ciascuno. L’atteggiamento hillbilly verso i casi della vita è più o meno influente della difficile situazione economica dei compaesani di Vance? Come cassiere di un negozio di alimentari, l’autore registra il fatto che i percettori di sussidio di disoccupazione possono permettersi un cellulare, cosa che non può fare lui, che pure un lavoro ce l’ha. Altro tema, l’etica del lavoro, e la sua assenza, di cui è un esempio la storia di un concittadino che si licenza dopo essersi scagliato contro gli orari di lavoro e aver attaccato sui social l’Obameconomy.Il libro, da questo punto di vista, riassume la critica dell’autore allo Stato sociale Usa. Molti dei suoi concittadini descritti in “Elegia Americana” dipendono dall’assistenza pubblica ma passano il tempo nel cercare di frodare il sistema, portando avanti uno stile di vita basato sull’irresponsabilità finanziaria. Per esempio, usano I buoni pasto del Food Stamp Program (programma federale di assistenza che fornisce aiuto e sostegno nell’acquisto di generi alimentari alle famiglie povere) per acquistare bibite, per poi rivenderle in cambio di contanti. Un sotterfugio grazie al quale lo Stato perde e l’assistito conquista un relativo benessere materiale subito “investito” in oggetti di lusso (Iphone, Tv al plasma) irraggiungibili per l’autore, working poor impiegato nella drogheria locale.
Per approfondimenti: https://www.ilsole24ore.com/art/di-cosa-parla-elegia-americana-bestseller-vice-trump-AFb8fhtC