Palazzo Montecasino, un lussuoso
edificio di marmi e stanze ormai abbandonate, un tempo centro
operativo di narcos e paramilitari a Medellín, in Colombia, sarà
presto un laboratorio di medicina legale per identificare i
cadaveri delle vittime del conflitto armato. Lo ha annunciato il
governo nei giorni scorsi, precisando che il progetto ha un
carattere riparativo e vuole contribuire al risarcimento delle
famiglie delle vittime riconosciute nelle sentenze della Legge
di Giustizia e Pace.
Secondo il Registro unico delle vittime – riporta El
Colombiano – nel Paese si contano complessivamente 51.984
desaparecidos: molti dei corpi non identificati si trovano negli
obitori, in attesa che si facciano avanti i parenti, o che le
analisi forensi diano risultati.
La villa era stata acquistata negli anni ’80 dal clan Castaño
Gil, a capo di uno dei principali gruppi paramilitari
colombiani, ed era stata il centro delle operazioni per la
formazione della banda Perseguidos por Pablo Escobar (“los
Pepes”), tra il 1992 e il 1993, e delle Autodefensas Campesinas
de Córdoba y Urabá (1994).
Qui sono stati pianificati anche alcuni dei crimini più
sconvolgenti della storia del Paese, tra cui l’attentato al volo
Avianca 203 (1989), che costò la vita a 110 persone;
l’assassinio dei candidati presidenziali Luis Carlos Galán
(1989), e Carlos Pizarro (1990).
In totale, Montecasino ha una superficie di 31mila metri
quadrati e ospita, oltre ad aree verdi e parcheggi, quattro
grandi strutture. Una di queste, di 1.819 metri quadrati,
ospiterà il laboratorio che vuole restituire alle vittime un po’
della dignità e della verità che hanno perso per mano degli ex
proprietari.
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