La situazione dei diritti umani in
Nicaragua “è gravemente peggiorata rispetto allo scorso anno”,
con l’aumento di intimidazioni e arresti arbitrari di oppositori
politici del governo di Daniel Ortega. Lo riferisce l’Alto
commissariato delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr) in
un dossier in cui evidenzia il crescente numero di denunce di
torture e violenze sessuali commesse contro i detenuti politici.
Il rapporto documenta almeno 12 casi di maltrattamenti durante
la detenzione. Sette detenuti hanno riferito di essere vittime
di stupro ed essere stati sottoposti a scosse elettriche.
“Lo spazio civico continua a essere gravemente eroso e
l’esercizio dei diritti civili e politici fondamentali diventa
sempre più difficile”, ha affermato il commissario Volker Türk
evidenziando che “la multiforme crisi che colpisce il Nicaragua
richiede un urgente cambio di rotta da parte del governo”.
La campagna di repressione di Ortega a seguito dalle proteste
anti-governative del 2018 ha già portato alla cancellazione di
5.163 organizzazioni senza scopo di lucro i cui beni sono stati
confiscati e trasferiti allo stato. Almeno 300 oppositori
politici sono stati privati della nazionalità e dei diritti
politici di oltre, oltre 250 giornalisti costretti all’esilio e
54 organi di stampa sono stati dichiarati fuorilegge.
Particolarmente intense le intimidazioni e gli arresti arbitrari
di esponenti della chiesa cattolica.
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