Amare qualcuno o qualcosa significa
fargli dono del nostro tempo, non è dunque solo un sentimento,
ma la capacità di uscire dal nostro egocentrismo per aderire
alla vita e aprirsi alle sue possibilità in comunione con gli
altri.
La vede così il filosofo e scrittore Roberto Mancini che ieri
sera all’Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona ha tenuto
un’applaudita conferenza su ‘L’amore e il mistero del tempo’
nell’ambito della 27/sima edizione del Festival del Pensiero
Plurale il cui cartellone estivo è intitolato quest’anno
‘Percorsi d’amore’.
Stimolato da Antonio Luccarini, curatore della rassegna,
Mancini titolare della cattedra di Filosofia teoretica
all’Università di Lettere e Filosofia di Macerata (di cui è
stato anche vicepreside) e autore di numerosi libri di successo
è partito dal presupposto che amare è un’azione generativa, un
andare verso l’altro (‘più che dire ti amo bisogna dire imparerò
ad amarti’), che è tutto il contrario dell’appropriazione
dell’altro la cui estremizzazione vediamo nei femminicidi.
Dunque un pensiero di vita e non di morte, un darsi non un
ritirarsi, che è strettamente connesso col tempo che
gratuitamente ti dono. Un tempo dedicato non solo al singolo, ma
anche alla comunità sociale, ai nostri figli e soprattutto ai
giovani.
Secondo Mancini i rapporti tra le persone sono basati oggi
sul potere e sulla competizione, dunque sulla violenza dell’uno
sull’altro che genera disgregazione sociale e priva le persone
di un centro interiore costringendole ad aderire ad una società
psicotica. Un mondo di sradicati che al vuoto dei valori
sostituisce le dipendenze e alla creatività la distruttività,
mandando i propri figli in guerra e negando tempo perfino ai
bambini che lo impegnano davanti alla tivù o ai videogiochi. Ma
il tempo è condivisione e dedizione ed è solo quando consumo la
vita solo per me che sono veramente morto, mentre per chi opera
per il bene comune invecchiare e morire non significa lasciare
la vita, ma lasciare vita.
Un insieme di concetti che Roberto Mancini ha cercato di
tradurre in azioni politiche dando vita nel 2020 al movimento
‘Dipende da noi’, di cui è diventato coordinatore, presentandosi
anche alle elezioni regionali delle Marche con l’appoggio di
Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista dove ha ottenuto il
2,30% dei voti. In seguito si è candidato alle Europee del 2024
nella lista di Michele Santoro Pace Terra Dignità che però non
ha superato la soglia di sbarramento.
Il prossimo appuntamento del Festival, realizzato in
collaborazione col Comune di Ancona, sarà il 24 luglio con Diego
Fusaro.
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