La Decimoquinta edizione della
Biennale de La Avana festeggia i suoi quaranta anni con diversi
progetti , performances e opere di artisti che condividono le
loro opere creando un rapporto diretto con il pubblico. Con il
titolo Orizzonti condivisi, la Biennale si presenta questo anno
come una vetrina per l’arte contemporanea del Sud del mondo e
vede la partecipazione di circa 172 artisti cubani e 230
stranieri. Nelson Ramírez de Arellano, direttore del Centro
d’Arte Contemporanea Wifredo Lam, ci spiega che dal 15 novembre
2024 al 28 febbraio 2025 ci saranno mostre commemorative come
la retrospettiva che sarà dedicata all’arte con opere dei
creatori più rappresentativi del panorama contemporaneo del
Paese caraibico con l’intento di mostrare l’arte contemporanea
dei paesi del Sud e coinvolgere il pubblico, cosa che si
riflette nello slogan di questa edizione: “Horizontes
compartidos”. La mostra Casa-Bienal, esplora le relazioni
storiche tra la Casa de las Américas e la Biennale dell’Avana
come promotori delle arti visive internazionali. La quindicesima
edizione si baserà sui principi della mediazione, della
collaborazione per creare uno scambio continuo tra artisti e
pubblico. Per i quaranta anni della mostra l’idea si
concretizzerà nei progetti socioculturali nei quartieri
periferici della città negli spazi Quisicuaba, a Los Sitios,
Akokán, a Los Pocitos e nelle comunità come Regla e Casablanca
coinvolgendo per la prima volta diverse città come Pinar del
Río, Matanzas e Holguín. Ci saranno più di 50 progetti che
coinvolgeranno studenti e insegnanti delle scuole d’arte cubane,
oltre a mostre distribuite in vari luoghi dell’Avana, come lo
stesso Centro Lam, la Fototeca Cubana, la Stazione Culturale
Linea y 18, i musei del Centro Storico e il Centro per lo
Sviluppo delle Arti Visive. Le mostre “Piccole storie senza
nome”, “Tutti i fari della costa peruviana”, dell’artista Luz
María Bedoya, e quella dedicata al Venezuela e alla sua
partecipazione alla I Biennale dell’Avana hanno inaugurato
ufficialmente la Biennale.
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