Quella che si racconta nel libro «Il Narcos» di Daniela De Crescenzo e Tommaso Montanino è la vita rocambolesca e spericolata del narcos che ha dominato per trent’anni il traffico della cocaina tra l’Europa e il Sudamerica. Si chiama Raffaele Imperiale, che per ottenere sconti di pena ha consegnato allo Stato nel 2016 due quadri di Van Gogh e nel 2023 un’isola al largo di Dubai per poi pentirsi e cominciare a collaborare con la Giustizia. Ha fatto affari con i maggiori trafficanti del mondo, ha commerciato con le Farc boliviane e ha gestito una fabbrica di coca in Brasile: il giro di affari movimentato da lui e dai suoi soci è stato valutato dalla Dea più o meno 23 miliardi di dollari.
In Campania è stato socio dei cosiddetti Scissionisti che, contrapponendosi ai Di Lauro, hanno dato vita alla faida di Scampia provocando in pochi mesi cinquanta morti e moltissime vittime innocenti. Poi ha collaborato con la Dea e con l’Fbi, inscenando perfino un falso omicidio e ha tradito amici di nemici. Con il suo commercialista è riuscito a guadagnare vendendo denaro cash ai signori dell’illegalità: gli stessi soldi che inizialmente puzzavano di cocaina, poi hanno assunto il profumo dell’economia «legale».
Daniela De Crescenzo è stata dal 1981 al 2016 cronista del Mattino, ha fatto poi parte del comitato scientifico della rivista Narcomafie ed è attualmente collaboratrice de Lavialibera. Tra i suoi libri, per Pironti ha scritto nel 2010 «O Cecato, la vera storia di uno spietato killer Giuseppe Setola». Per l’Ancora del Mediterraneo ha pubblicato nel 2012 «Confessioni di un Killer» e per Sperling & Kupfer nel 2016 «Così vi ho avvelenato». Nel 2022 per PaperFirst ha scritto uno dei capitoli del libro «Il Monarca» su Vincenzo De Luca.
Tommaso Montanino è ispettore della Guardia di Finanza in servizio presso il GICO di Napoli, ha condotto negli ultimi anni indagini su scala internazionale, con il coinvolgimento di polizie di più Paesi: tra le altre l’investigazione che ha portato alla cattura di Raffaele imperiale